Allo stadio “Grande Torino”, Sinisa Mihajlovic presenta Torino-Udinese: “Ho rispetto per i friulani. Delneri? Ognuno deve vedere a casa sua”

Dopo una domenica di pausa, riprende a correre il campioanto di Serie A. E Sinisa Mihajlovic interviene, come di consueto, nella conference room dello stadio “Grande Torino” per presentare Torino-Udinese, in programma per domani, domenica 2 aprile, alle 12.30. Il tecnico granata non potrà contare su due giocatori, Obi e Carlao, mentre avrà a disposizione tutti gli altri, abili e arruolabili per la sfida contro i friulani di Delneri. Ecco la conferenza in diretta live dell’allenatore granata alla vigilia di Torino-Udinese. “Ho molto rispetto per l’Udinese, sa attaccare e difendere, si vede la mano di Delneri, ma dovranno avere più paura loro di noi che il contrario. Noi dobbiamo ripartire dalla gara contro l’Inter” dice Mihajlovic. “Vorrei che cancellassimo questi 15 giorni e ripartissimo proprio dalla gara contro i nerazzurri: abbiamo avuto voglia, grinta. In casa abbiamo avuto una media di rendimento da Champions League, vogliamo migliorarlo ancora e salire in classifica. A inizio anno avevamo detto che questo avrebbe dovuto essere il nostro fortino, recuperando lo spirito del Grande Torino. Penso che sia stato così, vorrei che fosse fino alla fine, magari migliorando il rendimento fuori casa“.

Sulle parole di Delneri: “Non voglio fare polemiche, lo conosco so che è una persona rispettosa e ho un buon rapporto con lui, per cui nel caso ne parleremo. Però per gli obiettivi non deve parlare, deve pensare alla sua squadra. Il Toro è una squadra che sta facendo bene, poteva fare meglio: il nostro obiettivo era raggiungere l’Europa in due anni, quest’anno l’abbiamo fallito ma se non vado errato abbiamo 7 punti in più dell’anno scorso. Vogliamo fare il record dei punti in sagione, penso che l’obiettivo sia alla nostra portata. Poi ognuno deve vedere a casa sua“. Continua Mihajlovic: “Noi pensiamo partita dopo partita, ma sicuramente non abbiamo giornate normali: o pioggia, o sole. Speriamo che con la primavera qualcosa cambi… Abbiamo 5 gare in casa alla portata, ma io chiedo sempre ai miei giocatori di dare il massimo, sempre: perché chi dà l’anima merita sempre rispetto, che vinca o che perda. Questo voglio da loro, e loro lo sanno che non accetto più atteggiamenti molli o partite da mezze seghe: io guardo la prestazione, se sarà buona sarò contento. Se vinciamo, ancora di più“.

Sull’obiettivo Europa League e i nuovi acquisti di mercato: “È sempre molto positivo quando un club si muove in anticipo. Il Torino punta sui giovani, ci investe, li lancia. E a me questa cosa piace. L’importante è avere una politica chiara. Lyanco è un buon giocatore, con grandi prospettive. Ha cominciato a lavorare con noi, questi mesi gli permetteranno di capire tante cose: lo porteremo sempre con noi in ritiro, anche per capire che ha un allenatore rompipalle che pretende molto. Ma come per tutti i giovani ha bisogno di mesi per ambientarsi: questi sono giovani interessanti, ma per raggiungere certi traguardi va trovato il giusto mix. A fine campionato, nel bene o nel male, uno ha la posizione che si merita: a noi forse manca qualcosa, ma abbiamo comunque fatto meno di altre squadre. Abbiamo subito molti gol e ci ha penalizzato, ma questa è una buona base per l’anno prossimo: se riusciamo a migliorare la rosa in certi ruoli, mantenendo lo spirito e migliorando la mentalità, potremo fare meglio. Io sono sicuro che il Toro farà meglio, e se chiuderemo bene questo campionato allora sarà stata una bella stagione anche questa“.

Su Torino-Udinese alle 12.30: “Ci sono, e va così. Se ci sono disagi vale per tutte le squadre. Fa parte degli accordi per le televisioni: se pagano tanto, vogliono chiaramente anche vendere il prodotto, e molte società si regolano con i soldi delle tv. Quindi si gioca, e basta: se vinci mangi bene, dopo; se perdi non mangi, e dimagrisci. È un orario giusto, bellissimo!“. Sugli infortunati: “Stiamo recuperando un po’ di giocatori: Castan è pronto, Valdifiori sta per tornare, Carlao settimana prossima sarà con il gruppo. Ma io mi aspetto di più dagli esterni d’attacco: a inizio campionato sono stati decisivi, ora devono tornare come prima. Obi? Avrà sicuramente un’altra elongazione e rischia di stare fuori a lungo“.

Proprio sugli esterni: “Ho parlato con loro. Con Ljajic ma non solo, per far capire il mio punto di vista. Lo faccio spesso: tutti gli attaccanti in questo finale di stagione, quando avranno l’occasione di giocare cercheranno di essere determinanti. Sul rendimento fuori casa, invece, ne avrei voluto parlare con loro prima di Cagliari-Torino: ho preparato, e ancora non lo sapevano, alcune atmosfere di stadio fuori casa: i derby in Serbia, in Argentina, in Grecia, in Turchia… Quando si va a giocare in quegli stadi, si può avere paura; quando si va a giocare in stadi italiani, non c’è niente di cui aver paura o timore. L’atmosfera lì è proprio diversa rispetto a quella che si respira da noi. È per dire che non accetto più atteggiamenti molli in queste ultime gare, anche fuori casa. Non vedo nessun motivo per il quale loro debbano avere paura“.

Su Iturbe: “È tornato ieri, sta meglio certo ma non partirà dall’inizio. Penso che entrerà a partita in corso, non giocherà dall’inizio“. “Dove ho sbagliato per l’Europa? Abbiamo preso troppi gol. Poi abbiamo sbagliato nei rigori… Sono cose che cercheremo l’anno prossimo di migliorare, trovando il giusto equilibrio, cercando di mantenere l’andamento in casa ma migliorando quello fuori casa. Allora a quel punto sicuramente puoi ambire per un posto in Europa. Qui abbiamo una media da Champions, fuori da retrocessione: c’è troppa differenza e io sono il primo colpevole di questo“. Si parla anche di Remacle: “È stato preso per la Primavera, si allena con noi perché è fuoriquota. Non è in pianta stabile in prima squadra, è per il settore giovanile“. Oltre al belga, in prima squadra c’è anche Cucchietti: “Penso gli sia servito allenarsi con noi. Ha fatto bene in Primavera, anche perché è migiorato lavorando con i più grandi. Ma non credo ceh in queste 9 partite scenderà in campo. È un giocatore della Primavera, e deve cercare di fare bene lì“.

Su Milinkovic-Savic: “dovete parlarne con la società. Non posso fare tutto. Ho chiesto che potesse venire qui, come per Lyanco. Anche perché devo vedere se è pronto o non lo è ancora. Da quando ha firmato con noi non ha fatto più un minuto in campo, per cui per stare in panchina lì è meglio che venga ad allenarsi con noi. Quando si prendono dei ragazzi giovani, non sono già pronti. Succede qualche volta, e siccome quello del portiere è un ruolo delicato dobbiamo stare attenti, per evitare di essere impreparati. Se arriva a luglio e capiamo che non è pronto c’è sempre meno tempo per cercare un altro portiere. Io penso che abbia le caratteristiche per essere subito pronto, ma devo allenarlo per capire le sue caratteristiche: se fosse possibile, sarebbe bello venisse qui, ma non so da chi dipenderà“.


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michelebrillada
michelebrillada
8 anni fa

l’attegiamento del suo pupillo liiaic che cosa è da mezza o da un quarto di sega? primo tempo se stava a casa sua non lo notava nessuno se non per l’ennesimo pallone perso malamente che ci doveva costare un gol super mangiato dall’udinese con lui si gioca per larghi tratti… Leggi il resto »

madde71
madde71
8 anni fa

Circa un mese fa,parlavo con armando Ferroni, ex vìola e genoa, allenatore giovanili rossoblu. Mi diceva della difficoltà di fare calcio con i giovani,tra procuratore, genitori scassaballe e società che trattano il tutto con metodo polli d’allevamento.. Non si insegnano più i fondamentali, questo è il dramma.un calcio mediocre crea… Leggi il resto »

carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
8 anni fa
Reply to  madde71

approvo completamente quello che dici. assolutamente. però già Di Francesco non sarebbe male (anche se non lo seguono più a sassuolo, non so perché). però vedi, prima esisteva un sarri in campionati minori e già in età avanti. poi di colpo è stato, alla buon ora, scoperto. ecco, noi, i… Leggi il resto »

carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
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8 anni fa
Reply to  madde71

non so se hai seguito la storia degli allenatori (due fratelli, giovani) del lincoln city che provenivano dal football manager (il gioco!) e che hanno portato, con metodi abbastanza inconsueti (piccole ma significative cose), il lincoln (credo sesta categoria inglese) ai quarti di finale di FA cup (il centravanti ha… Leggi il resto »

carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
8 anni fa

a me sembra che ci siano due differenze: meglio in casa che in trasferta e meglio con le grandi squadre (ovviamente non sempre) di nome che con le meno blasonate. ovvero, opinione mia, dove l’allenatore conta di più. e cioè “senza” il pubblico amico e senza uno stimolo naturale dal… Leggi il resto »

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